Il comune di Barano si trova a sud-est dell’isola, confina con il comune d’Ischia a nord, con quello di Serrara Fontana a sud e con Casamicciola Terme a ovest. Fa parte di quella zona chiamata “mar’e’copp”, che significa contrada di sopra e comprende le frazioni di Piedimonte, di Fiaiano, di Buonopane e del Testaccio. Materialmente Barano è come un balcone che di affaccia sul cratere del Vatoliere e su quella che gli scrittori nostrani del secolo scorso chiamavano “la valle di Renan” dal nome dello scrittore del XVI sec amante della bellezza del luogo.
Il nome Barano ha origini molto antiche presentandosi come una forma aggettivale con la base pregreca e preromana “Ba(r)ra” con il significato di precipizio e di parete di creta, più il suffisso “ano”; quindi Barano potrebbe significare: parete cretacea che si affaccia su un burrone. Infatti la conformazione dei luoghi intorno, come il cratere del Vatoliere e l’altura opposta di Chiummano, che è un po’ l’orlo del cratere avallano tale ipotesi. Lo stradario e la mappa del comune comprendono molteplici appellativi tutti corrispondenti alle caratteristiche morfologiche del luogo e che ne scandiscono la storia. Nel dialetto il toponimo si pronuncia “Varano“, sostituendo la “B” iniziale con la “V”, forse per influsso della pronuncia della “B” nella lingua greca e a testimonianza dell’influenza che la cultura di tale popolo ha avuto sull’isola. Ma la varietà del paesaggio si arricchisce ancora delle sorgenti termali di Nitrodi, che si trovano anch’esse incassate in una cava e le cui virtù terapeutiche erano conosciute sin dall’età classica; testimoni di ciò sono i bassorilievi in marmo che rappresentano Apollo e le Ninfe (Museo Nazionale di Capodimonte a Napoli) quale dono votivo di chi era guarito grazie alle acque della fonte.